Una sola è la strada per la felicità, dice il saggio.
Oddio, forse dovevo svoltare prima.

lunedì 30 ottobre 2017

CHI HA PAURA DELLA FESTA DI HALLOWEEN?

Sarò leggera, sarò svampita, ma io tutta questa polemica contro 'l'invasione' di Halloween non la capisco. Non riesco a capirla.

«Che ci fa una festa straniera qui da noi?» mi suona come l'ossessione in generale per gli stranieri. Mica Halloween è comparso nel nostro Paese clandestinamente, ci sarà stato qualcuno che ha cominciato ad adottarlo perché – bisogna ammetterlo – è molto più divertente del vecchio e sbiadito Carnevale. Vestirsi da strega e da fantasma è obiettivamente meglio che vestirsi da Arlecchino e Pulcinella. E dolcetto o scherzetto se la batte alla grande coi coriandoli. E poi, scusate, ma non eravamo già da un pezzo nell'era globale?


«È solo una festa commerciale», accusano. Ah, beh, sì, perché Natale non lo è? E la festa della mamma (importata dall'estero anche questa, per altro)? Commercialmente Halloween certo che funziona, ha un tema riconoscibile su cui si possono creare gadget, feste, eventi.
 

Quello che mi fa impazzire di più, è sentir dire che dietro ai travestimenti da strega e da vampiro si nascondono davvero le forze del male.
Fatemi capire: quindi se ti travesti da angelo, dentro di te si materializza un cherubino buonissimo e cominci a fare miracoli? Se ti travesti da Arlecchino diventi uno sciocco – però furbo – e non paghi le tasse? E se ti vesti da Pulcinella si materializza dentro di te un mariuolo napoletano? 
Qui non vi seguo. Qui siamo alla superstizione. Mascherarsi è un gioco, punto. Trovo queste argomentazioni indegne di una società evoluta. Ingenue se sincere, paracule se finalizzate a portare tutto sul campo di un integralismo religioso, che forse non ama che si rida e si scherzi sulla paura. Perché... già, è la paura che in fondo ci rende schiavi.
Inoltre, ora che ci penso: da strega, da diavoletto e da vampiro si sono sempre vestiti i bambini anche a Carnevale, senza mai suscitare dibattiti: perché ora è diventato pericoloso?

Esorcizzare demoni e mostri è una pratica antica come il mondo. È ancestrale. È antropologico. Fa parte dei riti e delle feste legate ai cicli della natura, solo che nei secoli le religioni vi hanno sovrapposto le loro ricorrenze. In questo caso, basta andarsi a leggere l'affascinante storia delle origini (irlandesi) di questa festa, che salutava l'inizio del nuovo anno scacciando le paure legate all'inverno e al sonno della terra nella stagione fredda.

Che poi ci sia gente che approfitta di Halloween per delinquere, questo purtroppo fa parte dell'imperfetta natura umana, così ricca di casi di imbecillità: e di questo davvero c'è da avere paura. A me sono gli uomini che spaventano, non i mostri di fantasia. Ci sono gli idioti che ad Halloween bruciano i gatti neri (e io che ho un gatto nero rabbrividisco) e quelli che a Carnevale lanciano arance con le lamette dentro. Come vogliamo definire questa gente? Non diamo la colpa alle feste.

Ah, poi un'altra cosa che mi fa impazzire: "altro che mostri e vampiri, insegniamo ai nostri bambini a onorare i morti". E che problema c'è? Il 31 ottobre dolcetto o scherzetto, il 2 novembre tutti al cimitero.

Leggo molti post anti Halloween che concludono così: «Usa la testa, non la zucca». Io correggerei in questo modo: usa la TUA testa, eventualmente anche la TUA zucca. Del resto 'avere sale in zucca' ha sempre significato 'essere intelligenti'.

Ognuno quindi pensi come vuole e si diverta – o non si diverta – come crede. Lasciando magari liberi gli altri di fare e pensare come vogliono, senza imporre necessariamente le proprie idee. E non mortifichiamo l'ironia: renderebbe il mondo già leggermente migliore.