Una sola è la strada per la felicità, dice il saggio.
Oddio, forse dovevo svoltare prima.

venerdì 8 settembre 2017

IL TRAMONTO DELLA 'D' EUFONICA

Non mi è mai stata molto simpatica, ma fino a qualche anno fa, bene o male, si riusciva a tollerarla. Nel tempo, per un normale processo di semplificazione della lingua, è andata gradualmente in disuso e ora, tranne alcune occasioni in cui effettivamente ha un suo perché, per quanto mi riguarda  potremmo farle serenamente il funerale.
Mi riferisco alla 'd' eufonica, quella che si lega alla 'a', alla 'e' e alla 'o' quando sono seguite da vocale.

E allora? Qualcuno dirà.
Appunto, dirà «e allora», non «ed allora». Perché farebbe un po' ridere. Perché sarebbe in più.
Anche se la sua derivazione è latina (da et e ad), la 'd' eufonica appare innaturale nel linguaggio parlato (tranne le eccezioni di cui sopra) e di conseguenza in quello scritto.

Da piccoli, a scuola, ci hanno insegnato a usarla sempre: per questo molti non la mollano ancora. È comprensibile, specie se non ci si occupa nello specifico di scrittura.
Però ci sono anche quelli che volutamente abbondano, la ostentano e addirittura la usano a chili in contesti tutt'altro che formali, come mail e post di facebook, pensando di darsi un tono, pensando di sembrare più colti. Beh, è il contrario. Un effetto persino un po' ridicolo, a volte.

Per conferire un minimo di spessore a queste affermazioni, riporto ciò che dice la bibbia in materia di lingua italiana, cioè l'Accademia della Crusca:
«L'uso della 'd' eufonica, secondo le indicazioni del famoso storico della lingua Bruno Migliorini, dovrebbe essere limitato ai casi di incontro della stessa vocale, quindi nei casi in cui la congiunzione e e la preposizione a precedano parole inizianti rispettivamente per e e per a (es. ed ecco, ad andare, ad ascoltare, ecc.)». 

Devo confessare che io in generale la uso ancora nei testi delle canzoni: per legare meglio alcune parole (che già in italiano con la musica non aiutano) e rendere così più fluidi i versi. Ma piano piano mi allenerò ad abbandonarla (nota: ad - a) anche in questo campo.

Per il resto – sempre considerando le dovute eccezioni – forza e coraggio, lasciamola andare al suo destino, senza rimpianti. È già da un po' sul viale del tramonto. Ed è subito sera.

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