Una sola è la strada per la felicità, dice il saggio.
Oddio, forse dovevo svoltare prima.

domenica 5 marzo 2017

CARA SUOR CARMELA. Le lettere di Vivin C.



12 giugno 2016
Cara suor Carmela, le scrivo perché non so a chi rivolgermi per il mio problema. Le parlo così, col cuore in mano e la mano in testa. Sono una ragazza come tante altre, ma più inquieta, anche se provengo da una famiglia come tutte le altre. Mio padre è impiegato in una grande azienda di distribuzione di tappi e turaccioli, e mia madre è un'artista estemporanea folk, cioè dipinge paesaggi su fogli di sughero. Avrà forse capito che vivo in Sardegna. E proprio questo è il mio dramma. D'inverno non faccio fatica a stare in casa con i miei: mi piace guardare il vento che dalle bocche di Bonifacio spazza via le barche e le fa turbinare in aria come magici mulinelli, per poi lanciare tutto intorno i vari componenti, sia delle barche, sia dell'equipaggio. Mi piace vedere la pioggia che allaga allegramente le strade impervie e coglie all'improvviso le auto di passaggio, facendole sbandare pericolosamente e a volte precipitare in nascosti burroni. Mi piace il silenzio della sera sarda, il rumore del pennello che scorre sul foglio di sughero, lo sfrigolare del porceddu sui fornelli. Ma d'estate... oh, d'estate, suor Carmela mia, tutto cambia. Il mio paese si anima di ragazzi belli e abbronzati, che stanno in spiaggia tutto il giorno e dopo cena vanno in discoteca con i loro scooter. E io? Mio padre la sera non mi fa uscire e mia madre mi ha cucito personalmente il costume con dei fogli di sughero. Intero. Come posso fare? Io vorrei essere una ragazza come tutte le altre, col bikini di cotone e lycra! Chiedo forse troppo, suor Carmela? Sono forse un'ingrata? Una spudorata? Tutte le sere prego il Signore affinché si estingua il sughero dalla Sardegna. E me ne vergogno.

Grazie per questo impagabile servizio d'ascolto.
Vivin C. 76

Suor Car
mela risponde
Cara Vivin C., il sughero è un materiale pregiato, ringrazia per questo dono: vedrai che il tuo costume sarà ammirato da tutta la spiaggia.
P.S. Ma 76 è il tuo anno di nascita? 


26 agosto 2016
Cara suor Carmela, si ricorda di me? Sono la ragazza sarda, la figlia di un impiegato nel settore di tappi e turaccioli e di un'artista della pittura su fogli di sughero. Si ricorda del mio odiato costume di sughero? Volevo dirle che io quest'estate ho seguito il suo consiglio. Ma le cose non sono andate proprio come speravo. Per farla breve, è successo questo: dopo un'ora che ero in ammollo nella limpida acqua del nostro bel mare sardo, la parte inferiore del costume (dalla vita in giù, con rispetto parlando) si era completamente disgregata, mentre nella parte superiore, per un qualche misterioso fenomeno fisico, il sughero si era miracolosamente gonfiato a dismisura, causandomi un imbarazzante effetto boa. Finché sono rimasta perfettamente a galla, baciata sul viso dal nostro caldo sole della Sardegna, nessun problema. Purtroppo però, a causa di un'ondata improvvisa, a un certo punto ho subito un totale ribaltamento a testa in giù, che mi ha fatto ritrovare, ahimé, con la testa sott'acqua e le gambe (ma non solo, con rispetto parlando) al di fuori della cristallina superficie. Che momenti, suor Carmela! Pensavo di morire, non solo dalla vergogna, ma anche dalla prolungata apnea. Sarei voluta sprofondare negli abissi... ma cosa vuole, con tutto quel galleggiante di sughero, era impossibile. Per un triste scherzo del destino, in quel momento la ridente spiaggia (nel senso che tutti ridevano come matti) era densamente popolata da ragazze e ragazzi abbronzati, provenienti da varie parti d'Italia, e addirittura anche dall'estero. Anche il bagnino, quando finalmente mi ha recuperato e riportato alla posizione originaria, rideva di gusto. Mi deve credere, suor Carmela, è stato terribile. Quella stessa sera, coricata sul mio letto, mentre guardavo il soffitto tappezzato di pregiato sughero, ho avuto i soliti cattivi pensieri. Ho desiderato che tutta la Sardegna sprofondasse insieme ai tutti i suoi benedetti alberi di sughero. Capisce, Suor Carmela, in che stato sono? Ora la devo lasciare, perché ha citofonato il mio ragazzo. Gli amici lo chiamano "il tappo". Ah, no, qui il sughero grazie al cielo non c'entra: è alto un metro e trenta!

Aspetto una sua preziosissima e utilissima parola di conforto.
Vivin C. 76 

Suor Carmela risponde
Cara, non mi hai ancora specificato se 76 è il tuo anno di nascita.

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