Una sola è la strada per la felicità, dice il saggio.
Oddio, forse dovevo svoltare prima.

giovedì 1 ottobre 2015

QUANDO LA SMETTERÒ DI VESTIRMI DA FATINA?

Forse mai. Non smetterò mai di mascherarmi, di mettere parrucche, costumi, cappelli, boa di struzzo finti. Per fare cosa poi? Niente. J'adore.

Sono sempre stata così, ma se nelle bambine è normale, nelle ventenni è comprensibile, nelle trentenni un po' meno (tranne in contesti di spettacolo, s'intende), nelle quarantenni un vezzo giovanile, dopo i cinquanta comincia a essere un disturbo della personalità. Non dico che ci vado in giro, ma se mi trattengo è solo perché ho avuto un'educazione molto rigida.

Non perdo occasione di fare qualche lettura animata per i bambini solo per il gusto di vestirmi da strega o da fatina. E con la scusa dei bambini mi travesto io. Ho angoli della casa che traboccano di vecchi abiti di scena, costumi di carnevale, mantelli, bacchette magiche e corone. Non è normale.


Il leggendario Marco Pesatori, fine astrologo fuori dal coro e intellettuale dei nostri tempi, mi ha rincuorata: è nel dna delle mie stelle, quindi non ho subito traumi infantili, né ho complessi particolari che mi spingono a farlo. Semplicemente seguo la mia natura di pesci ascendente scorpione, così trasformista e stralunata o, potremmo anche dire, diversamente scema.


Ecco in questo breve video l'ultima performance pubblica conciata da fatina delle nevi, con delle improbabili palline roteanti in testa. E badate che non faccio nemmeno uso di droghe.



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