Una sola è la strada per la felicità, dice il saggio.
Oddio, forse dovevo svoltare prima.

venerdì 28 novembre 2014

Racconti fatali: DAISY, LA BELLA MARGHERITA

Daisy si svegliò una bella mattina d'aprile nel giardino della scuola.
Aprì lentamente i petali bianchi e sentì il piacevole calore del sole carezzarle il capolino giallo.

Le api cominciarono a ronzarle intorno. «Che bella margherita!», dicevano.
Le allegre farfalle si rincorrevano festosamente sussurrando alla brezza primaverile: «Che bella margherita!»
«Grazie, grazie a voi tutti». Daisy era felice.

Anche i fiori vicini notarono la sua bellezza e si prodigarono in complimenti.
Le formiche indaffarate tra i fili d'erba furono altrettanto colpite e si strinsero intorno a Daisy cantando: «Che bella margherita, che bella margherita!»
«Sono proprio un fiore fortunato: sono contenta di essere nata». Così, cullata dal venticello della sera, si addormentò.

Il mattino dopo si schiuse per accogliere di nuovo tra i suoi petali i benefici raggi del sole.
«Buongiorno, amico sole. Buongiorno a voi, fratelli fiorellini. Buongiorno Primavera. Buongiorno alberi, fili d'erba, formiche, api. E buongiorno a te, bambino della scuola, che ti stai avvicinando a me».
«Che bella margherita!», esclamò il bambino, e la sradicò dal terreno per portarla in regalo alla maestra.

Così finì la breve vita di Daisy. Era proprio una bella margherita.





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